Allora è fatta, il gol in trasferta nelle partite a
eliminazione non varrà più doppio. Lo ha deciso la Uefa, avrete letto e non
staremo qui a spiegare più di tanto, se non che la spinta è la voglia di vedere
più coraggio e meno attendismo. Solo che, a occhio, la fifa (intesa come
sentimento e non come organismo internazionale) continuerà a prevalere e ci
saranno moltitudini di partite delle varie coppe dove una o entrambe le squadre
faranno calcoli in caso di pareggio o di una sconfitta di misura. Al ritorno
riapparirà quindi qualche muraglione che si pensava superato dalla modernità e
qualcuno lo trascinerà a forza per arrivare all’oasi di beata salvezza che sono
i calci di rigore. Questo sì che è un esercizio discutibilissimo, perché la
squadra più debole ha una chance sproporzionata rispetto alle sue qualità, ma
anche perché in fondo se perdi ai rigori fa male però te la sei giocata e
quindi sei meno responsabile (in generale la colpa cade sempre sul disgraziato
che sbaglia il suo tiro).
Tra l’altro, per superare questa impasse era stato inventato
prima il golden gol e poi il silver gol, esperimenti abortiti, forse non
c’erano più metalli nobili.
Allora avanziamo una proposta, che chiameremo Stone gol,
perché proprio come una pietra tombale chiuderà la contesa come un sarcofago
sugli sconfitti: dopo i supplementari andare avanti a oltranza fino a quando
qualcuno segna, e poi lì stop. Come quando giocavamo nei prati oltre il
crepuscolo e a un certo punto si annunciava “Chi ca segne l’è veisgiù”,
altrimenti si saltava la cena.
Troppo faticoso? Allora facciamo che al posto di andata e
ritorno si giochi il passaggio al turno successivo con partita secca. Quello sì
è uno spettacolo. Ma figurarsi.