MUSICA
Quando un maiale volerà, l'uomo...
Animals dei Pink Floyd, troppo attuale, troppo profetico
Pubblicato il 04.01.2021 09:21
di Angelo Lungo
Il 23 gennaio 1977 i Pink Floyd pubblicano Animals, è un album sottovalutato, probabilmente, perché si trova fra Wish You Were Here e The Wall. I contrasti tra i componenti del gruppo sono sempre più frequenti, l’equilibrio era destinato a rompersi con Roger Waters che prenderà il sopravvento.
“Roger era un vulcano d’idee - ricorda il batterista Nick Mason - ma ostacolava deliberatamente Dave e le sue proposte”.
L’album prende ispirazione dal libro “La fattoria degli animali” di George Orwell. L’atmosfera è cupa, inquieta e pessimista. Si tratta di una critica feroce e sardonica del sistema politico ed economico, caratterizzato da un degrado sanitario, ambientale e pure linguistico. L’umanità è divisa in tre specie di “animali”: “Dogs”, i rampanti, gli aggressivi, gli avidi, quelli che vogliono svettare e vincere; i “Pigs”, i benpensanti, i finti progressisti, i finti laici, gli ipocriti preoccupati solo della propria immagine; le pecore “Sheep”, sono tutti gli altri, gli ignavi, i sottomessi, i remissivi, attenti a subire il meno possibile, ogni tanto tentano velleitariamente di ribellarsi.
La copertina è del fotografo Stom Thorgerson e del suo team, è diventa iconica con il maiale volante Algie (una femmina) che sorvola una centrale elettrica situata nella periferia di Londra.
“Penso sia un edifico molto bello - spiega Roger Waters -. È sinistra e disumana. Mi piacciono le quattro torri, e l’idea della centrale elettrica la trovo stranamente attraente”.
Il maiale volante è una straordinaria metafora, a significare che l’uomo cambierà in meglio quando i maiali inizieranno a volare. Forse il gruppo inglese era decisamente avanti, e sono stati oltremodo profetici.