CALCIO: SVIZZERA-FRANCIA, UNA PARTITA EPICA
Grazie ragazzi: oggi siamo tutti più forti e felici
Una vittoria che inorgoglisce e che ci fa diventare finalmente grandi
Pubblicato il 28.06.2021 23:13
di Luca Sciarini
Che serata, che gioia.
Si dimentica la sofferenza, le imprecazioni per il rigore sbagliato (o ben parato da Lloris?) di Rodriguez e la frustrazione sul 3-1, quando dicevamo (ammettetelo!) “anche questa volta l’abbiamo buttata via”.
E poi, “ma perché ha tirato Rodriguez?” e “perché nel momento più bello crolliamo sempre”?
Eravamo distrutti, non ci credevamo più, eravamo fuori. Un’altra volta. Ma basta, per favore. Basta.
E poi il miracolo, dopo il balletto (quasi) irridente di Pogba. Siamo tornati dagli inferi, dal buio più assoluto, da quel nulla dove sembravamo essere ripiombati. Era il posto che ci era riservato, per quegli “sfigati” che alla fine perdono sempre.
E non è vero che si perde perché si è piccoli: la Grecia e la Danimarca in passato l’hanno dimostrato.
Si perde perché non si ha la mentalità giusta. Tutto qui.
E invece stasera i ragazzi hanno fatto tutti ciò che si sperava potessero fare: una prestazione solida, una concentrazione massima, una capacità di restare nella partita che è soltanto delle grandi squadre.
E noi stasera abbiamo dimostrato di essere grandi, di non soffrire di fronte ai campioni del mondo, di vestire benissimo i panni di Davide contro Golia.
Ci siamo lasciati alle spalle la scoppola contro l’Italia, che adesso speriamo di ritrovare in semifinale. Per una rivincita che sarebbe epica.
Ha vinto la squadra, hanno vinto questi ragazzi, ha vinto uno staff che ha portato in nazionale la saggezza e la concretezza del nostro Ticino.
Merito a Petkovic, che anche nei momenti più difficili, quelli in cui le critiche erano debordanti, non ha mai dato di matto. Ha sempre mantenuto il giusto aplomb e ieri sera ha potuto gridare al cielo la sua gioia.
Venerdì ci aspetta la Spagna, forte e attrezzata come sempre, ma che a questo punto non ci fa più così paura.
Mentre rivediamo il film della partita e l’adrenalina ci consente di scrivere queste maldestre righe alla una di notte, guardiamo dalla finestra e sentiamo sul lungolago di Lugano un "Hopp Schwiiz" che mette i brividi. Il serpentone di luci sembra infinito: questa sera il covid, le varianti, il delta plus, i vaccini e tutto il corollario di tremende paure che ci siamo portati addosso per un anno e mezzo non esiste più.
Ci siamo soltanto noi e la nostra nazionale.
Ora il mondo che sa che la Svizzera è anche capace di giocare a pallone.
Possiamo andare a letto felici. Non sarà facile dormire e domani, anche se stanchi, ci alzeremo migliori. Perché più forti e sicuri di noi stessi. Che in fondo non fa mai male. Soprattutto di questi tempi.
Grazie ragazzi.