Angelo Renzetti
appare rilassato: a sentire lui il Lugano ha però davanti una montagna da scalare.
Dopo l’errore di
valutazione con il brasiliano Thyago, il presidente è tornato di nuovo in
sella.
Ieri c’è stato
addirittura il primo allenamento del nuovo allenatore, un altro brasiliano.
Abel Braga.
Renzetti
smentisce di essere così sereno.
“Purtroppo il
momento non mi consente di esserlo, anche perché la situazione resta molto
delicata. Gli ex proprietari hanno firmato una serie di contratti che non è
facile onorare: stiamo facendo il massimo per risolvere queste situazioni”.
Braga però ha
firmato. Un bel colpo, niente da dire.
“Mi ha colpito la
sua gioia di venire a Lugano, ha un grande entusiasmo. Credo che anche il posto
lo abbia incuriosito e forse alla sua età (69 anni, ndr.) è un luogo più
consono alle sue aspettative*”.
Che impatto ha
avuto con la squadra?
“Oggi ha fatto un
discorso molto chiaro ai ragazzi: ha detto che vogliamo fare meglio dello
scorso anno. All’inizio ho pensato che forse era un po’ troppo ambizioso ma poi
ho capito che non poteva dire altro. Stiamo parlando di un tecnico che in
carriera ha vinto molto ed è normale che voglia cercare di arrivare al
traguardo più alto”.
Ma Braga lo sa
che forse bisognerà vendere qualche “pilastro” della squadra?
“Sì, ne è
consapevole. Sa che se ci sarà da vendere qualcuno lo faremo. Dal canto suo, grazie alle sue conoscenze, sta cercando di portarci 3-4 giocatori brasiliani, dal costo accessibile, che
potrebbero darci una mano”.
I tifosi hanno
paura della retrocessione: cosa gli diciamo?
“Gli diciamo che
queste cose le sentiamo tutti gli anni ma che poi alla fine facciamo sempre dei
buoni campionati”.
Da Jacobacci a
Braga: sarà un calcio più offensivo?
“È quello che in
fondo ci si aspetta, anche se non penso che sarà così facile cambiare il modo
di giocare. Questo allenatore ha comunque un’esperienza tale che sono sicuro
che si adatterà alla squadra e tirerà fuori il meglio da ognuno”.
Dopo aver ripreso
la squadra, Renzetti è ormai diventato il “salvatore della patria”.
“Non mi sento
tale e comunque questa per me diventa una pressione in più. Come già detto mi
sto muovendo per vendere la società e anche se mi dicono che sono bravo rimanog purtroppo nella situazione di doverla cedere. Ovviamente la solidarietà che sento
attorno a me è molto importante e spero che possa aiutare la costruzione del
nuovo stadio”.
Ci sono gruppi
ancora interessati a rilevare il Lugano? Heusler per esempio?
“Heusler ha sempre
manifestato il suo interesse ma per il momento mi sembra che voglia aspettare
ancora un po’ dopo quello che è successo. Ci sono invece altri gruppi che
sembrano interessati ma come abbiamo già visto bisogna andarci molto cauti”.