Europeo 2020
Pensieri spettinati
La Svizzera impatta sull'Europeo
Pubblicato il 29.06.2021 08:23
di Carlo Scolozzi e Angelo Lungo
Tutto vero. Non è un sogno. È il calcio: lo sport che talvolta sovverte ogni gerarchia, che smentisce pronostici. Il campo verde di Bucarest ha sancito un verdetto giusto e inoppugnabile: la Svizzera elimina, con merito, i campioni del mondo. Eupalla ha sciorinato una trama che rimarrà nella storia. Un'emozione che resterà per lungo termine e si sedimenterà in un sentimento duraturo. I rossocrociati sono scesi in campo con aspettative e ambizioni. hanno visto crollare le loro certezze. E hanno avuto il coraggio di rialzarsi. Pronti a ripartire, sempre. Ha vinto la squadra: quella che conta su se stessa, quella indomita, quella schierata ottimamente sul campo e che decide che tutto sarà finito, tutto sarà compiuto solo al fischio finale dell'arbitro. La Svizzera non ha giocato sui difetti della Francia, non ha speculato sui pochi punti deboli dei transalpini. Ha deciso di mostrare tutta la sua forza e di essere sfrontata: a testa alta, per non avere rimorsi o rimpianti. Una partita epica: empia di drammi, sportivi, personali e colpi di scena a ripetizione. È il calcio che restituisce bellezza: un'estetica subliminata dal pathos.
Sommer: un eroico baluardo, una mano di richiamo sul destino.
Xhaka: signore del centrocampo, punto di riferimento, il condottiero che dirige la sua truppa all'assalto.
Zuber: spina nel fianco, un attore non protagonista che si prende la scena, coraggio e forza. 
Seferovic: centravanti implacabile, due colpi di testa storici, è lui l'artefice della rimonta.