CALCIO: ABASCAL GIOCA PER NOI SVIZZERA-SPAGNA
"Non dobbiamo sottovalutare la Svizzera..."
Guillermo Abascal, ora in Grecia, lancia la sfida di domani sera
Pubblicato il 01.07.2021 09:09
di L.S.
Ha appena iniziato la sua nuova avventura al Volos, squadra di serie A della Grecia.
Per Guillermo Abascal, già allenatore di Chiasso e Lugano, la vita è un continuo spostamento, alla ricerca di una panchina che lo possa far crescere e regalare quelle esperienze che alla sua giovane età (32 anni) deve assolutamente maturare.
Diviso tra i primi allenamenti e la voglia di non perdersi le partite dell’Europeo, Guillermo trova comunque il tempo per dedicarci alcuni suoi pensieri.
Iniziando appunto dalla sua nuova squadra, che la scorsa stagione ha chiuso al settimo posto in campionato.
“L’obiettivo è di finire tra le prime sei e giocarci i playoff per il titolo. Ci manca ancora qualche pedina ma la rosa è già ben attrezzata. Volos è una città molto carina, di circa 180 mila abitanti sul mare. Ci sono un porto industriale e uno sportivo e si possono visitare sette isole in meno di due ore. Dista un paio di ore da Salonicco”.
Detto così sembra più una vacanza che un lavoro ma la passione e la serietà che Abascal ha sempre messo nel suo lavoro sono indiscutibili.
E nei ritagli di tempo, riesce ovviamente a guardare le partite di Euro2020, soprattutto quelle della sua Spagna.
“Onestamente la nostra nazionale ci aveva lasciato molti dubbi nelle prime partite: abbiamo una squadra giovane e ci manca un po’ di esperienza. Basti guardare la responsabilità che è stata data a un giocatore giovanissimo come Pedri. La vittoria contro la Croazia ci ha regalato qualche certezza in più e spero che ci permetta di giocare contro la Svizzera con un po’ meno di pressione”.
I media e i tifosi non hanno lesinato critiche alla squadra e soprattutto ad alcune scelte fatte da Luis Enrique.
“È proprio così, ma non credo che il tecnico cambierà la sua idea di calcio contro la Svizzera. È una squadra che vuol sempre giocare a calcio e che ovviamente, visto anche la mancanza di esperienza in difesa, lascia qualche spazio di troppo”.
Giocatori come Ramos e Piqué non sono facilmente sostituibili.
“Parliamo di giocatori che hanno fatto la storia della nostra nazionale e che hanno vinto moltissimo. Chi c’è ora deve farsi le ossa ed è normale che ci vorrà del tempo”.
Luis Enrique ha deciso di puntare su Unai Simon per il ruolo di portiere, lasciando fuori De Gea. E l’altra sera contro la Croazia il portiere ha commesso un errore pazzesco.
“È vero, ha sbagliato sul primo gol ma poi ha avuto la forza mentale di riprendersi e ha effettuato un paio di parate decisive. Non sono cose così scontate a questi livelli. Credo che anche per questo il tecnico abbia scelto lui al posto di De Gea, che spesso, dopo un errore, si è mostrato piuttosto fragile”.
Un altro nome che fa molto discutere è quello di Morata: Luis Enrique però lo difende a spada tratta.
“Morata è stato molto criticato nelle prime partite e anche la sua convocazione non è piaciuta a tutti. Ci sono giocatori come Yago Aspas del Celta che hanno avuto una stagione migliore e hanno segnato molti più gol che invece sono rimasti a casa. Però Luis Enrique riconosce a Morata anche un grande lavoro difensivo e di pressing che aiuta tutta la squadra. E da allenatore non posso che essere d’accordo con lui. Abbiamo comunque Gerard Moreno che a partita in corso può entrare ed essere molto pericoloso".
Della vittoria della Svizzera sulla Francia, Abascal è sorpreso solo a metà.
“Ovviamente la Francia era la grande favorita e sulla carta sembravano degli extraterrestri. Però quando indossi la maglia della tua nazionale ti porti dietro tante storie e emozioni e i pronostici possono essere ribaltati. La Svizzera è un gruppo di giocatori che gioca insieme da anni e che ha capito che forse questa è una delle ultime possibilità per fare qualcosa di grande”.
In Spagna non si conosce molto il nostro calcio.
“In effetti è così e questo può essere un vantaggio per la Svizzera. La Spagna non dovrà fare l’errore di sottovalutarla anche se credo che dopo la vittoria sulla Francia sarà un po’ più difficile”.
Della Svizzera chi piace particolarmente ad Abascal?
“Non è una domanda che dovete fare a un allenatore. Io rispondo sempre il collettivo. E dunque valorizzo il lavoro svolto finora da Petkovic, uno che sa il fatto suo e che nei momenti importanti ha sempre il gruppo dalla sua parte”.
Chi vince?
“Spagna leggermente favorita, ma di poco. Direi 60 contro 40 per cento”.