Il suo nome era
circolato per la panchina del Lugano, prima della conferma di Abel Braga.
Sarebbe stata una
scommessa, intrigante, del presidente Angelo Renzetti.
Questa mattina
invece Baldo è a Chiasso dove sta preparando l’allenamento della sua squadra,
che tra circa un mese ripartirà dal campionato di Prima Promotion.
Baldo, come lo
vedi Braga a Lugano?
“Lo vedo
benissimo, stiamo parlando di un allenatore che in carriera ha fatto
grandissime cose. Sono contento che un tecnico di questa caratura possa sedere
su una panchina ticinese. Appena avrò un po’ di tempo andrò sicuramente a
vedere qualche suo allenamento. Da personaggi del genere si può soltanto imparare”.
Il tuo nome era circolato.
“Sì, l’avevo
letto, ma personalmente ho sempre preferito concentrarmi su ciò che sto facendo
a Chiasso, dove vogliamo fare un campionato all’altezza delle aspettative. Con il
presidente Renzetti c’è grande stima e apprezzo tantissimo ciò che ha fatto in
questi anni a Lugano. Sono contento che sia tornato lui alla testa del club”.
Oggi però è anche
e soprattutto la giornata delle partite di Svizzera e Italia all’Europeo. Cosa
ne pensi del successo dei rossocrociati sulla Francia?
“È stata una
partita spettacolare, mi sono emozionato davanti alla rimonta della Svizzera.
La vittoria è merito dei rossocrociati e non demerito dei francesi, come ho
sentito invece dire da qualcuno. Ribaltare un 3-1 contro la Francia è una
grande impresa, in qualsiasi circostanza e situazione”.
Come si spiega
questa prestazione svizzera?
“Penso dipenda
dallo spirito di gruppo che si è creato all’interno di questo gruppo. Merito
anche e soprattutto di Petkovic che ha fatto un grandissimo lavoro in questi
anni. Stiamo parlando di un allenatore che dimostra sempre grande calma e
freddezza, uno che non ha mai avuto problemi nemmeno nel gestire squadre di
club.”.
Stasera mancherà
Xhaka: assenza pesante?
“Secondo me sì,
anche perché lui è veramente un grande giocatore. Non capisco tutte le critiche che riceve: uno
che è stato scelto da Wenger e ora lo vuole anche Mourinho, è perché ha delle
grandissime qualità. Non mi interessa il colore dei suoi capelli o i tatuaggi
che si fa, a me interessa ciò che invece dimostra sul campo. Detto questo,
credo che la Svizzera sia lanciatissima e con lo spirito di gruppo di cui accennavo
prima potrà sopperire anche a questa assenza”.
Della Spagna cosa
pensi?
“Da centrocampo
in su sono sempre pericolosi, dispongono di giocatori interessanti. Difensivamente
invece hanno qualche problema ed è in quella zona del campo che la Svizzera
potrebbe farle male. Credo che sarà una sfida molto aperta”.
L’Italia invece
ha sofferto un po’ contro l’Austria negli ottavi di finale: te l’aspettavi?
“Onestamente sì,
anche perché abbiamo visto quante sorprese ci sono state in questo Europeo.
Ogni partita a questi livelli è difficilissima e ogni tanto è normale soffrire”.
Gli azzurri
restano comunque tra le grandi favorite.
“A questo punto
il torneo lo può vincere chiunque. Mancini è stato bravo a convocare quei
giocatori che stanno meglio fisicamente e a creare un gruppo coeso e motivato. Come nel caso della Svizzera, anche in questo caso è lo spirito di gruppo che può fare la differenza. Di fenonemi l’Italia non ne ha e onestamente non so se questa rosa sarà
sufficiente per vincere. Vedremo”.
Tra l’altro
Mancini non è solo in questa avventura…
“Appunto. Mancini
ha scelto gente come Salsano, Vialli e Lombardi, oltre a Oriali, tutta gente
che conosce benissimo e che sicuramente lo stanno aiutando tantissimo nella
gestione della squadra. A questi livelli il lavoro di tutto lo staff è
fondamentale”.
E del Belgio cosa
si può dire?
“Che sarà un
avversario tosto, che può contare su una difesa a tre molto solida e su
giocatori di grande classe. E come sempre non si potrà lasciare molto spazio a
Lukaku, uno che là davanti può sempre fare la differenza. Anche questa sarà una
partita molto equilibrata”.