CALCIO: DOPO LA FRANCIA... LA SPAGNA?
Franza o Spagna, purché se magna
Dopo i galletti francesi, il pata negra iberico?
Pubblicato il 02.07.2021 08:55
di Giorgio Genetelli
Franza o Spagna purché se magna, dice il poeta nell’imminenza della fiesta. Il povero Hemingway, altro cantore accecato dall’iberismo, non ha mai capito niente preferendo al gioco del calcio robaccia come la tauromachia o la pesca. Che però, mi sorge il dubbio, in questa attesa si stanno mischiando di brutto: speriamo di non fare pescate, di non farci infilzare come uno dei loro tori e di godere specialmente a partita conclusa per qualche capolavoro di Shaqiri o Seferovic o chiunque. Va bene anche qualcosa con le ginocchia o con il lato B (ionda aurora?).
Siamo pronti all’abbuffata, dopo esserci rimpinzati di galletti allo spiedo, che notoriamente entra da una parte poco nobile. Franza se magna! È chiaro che si sta parlando della partita di noi tifosi, non dei giocatori in campo che vanno avanti in nome nostro con sacrifici gastronomici non da ridere e andrebbero abbracciati anche solo per questa versione monacale della vita. Mentre loro devono volare allenarsi rintanarsi pensare disporsi faticare curarsi eccetera, noi sbevazziamo cantiamo ingurgitiamo bestemmiamo pontifichiamo e ci vestiamo malissimo per non essere ostacolati nelle esultanze, senza neanche la mannaia di un giallo o di un rosso sventolato dall’arbitro. Al massimo una moglie intemperante che ci ricorderà impietosamente i nostri doveri una volta finito l’asilo, ma come dice Petkovic, un passo alla volta, partita per partita.
A proposito di magnare. Gli spagnoli oppongono il pata negra alla nostra mortadella, vantando quarti di nobiltà come se fosse la premessa per una facile conquista della semifinale, neanche fossimo aztechi. Non sanno che noi, per sostituire capitan Xhaka, abbiamo riesumato il fantasma di Gelson Fernandes, quello che nel 2010 fece un gollonzo pazzesco ai Xavi e Iniesta scatenando una mangiata memorabile (che durò poco, ma bastò). Lo piazziamo a centrocampo come dodicesimo e poi vediamo.
Possibile fragilità: se alla tavolata si aggiunge la musica, è vero che loro fanno suonare Paco de Lucia e noi Peter Sue & Marc, okay, lì la vedo dura. Ma basta tapparsi le orecchie con ciuffi di edelweiss ed è fatta.
Per finire, non so se Vlado farà tesoro di tutti questi preziosi argomenti motivazionali, ma sappia che noi con le adilette e il scervelà viviamo e lottiamo insieme ai nostri ragazzi, urlando contro il cielo: Franza o Spagna purché se magna!