HOCKEY: DENTRO LA CRISI DEL BERNA, PARLA KLAUS ZAUGG
“Gran confusione e incapacità”
Il giornalista Klaus Zaugg parla della grave crisi dei campioni svizzeri ultimi in classifica
Pubblicato il 04.01.2021 10:36
di Mauro Antonini
Incredulità, rabbia e delusione: sono i sentimenti che in questi giorni “circolano” nella capitale dell’hockey svizzero: il Berna, ultimo campione nazionale, chiude mestamente la classifica di National League con un bilancio (misero) di 16 punti in 18 partite. Una situazione straordinaria, che ha riscontro soltanto nella stagione 1986/1987 quando gli Orsi occupavano l’ultimo posto poco prima di Natale.
Per parlare di questa crisi sportivamente drammatica abbiamo sentito Klaus Zaugg, giornalista del sito watson.ch. Uno che la sa lunga e che in questa occasione è andato giù duro…
Klaus Zaugg, cosa sta accadendo a Berna?
"Non si sono ancora accorti di quanto stia succedendo…Scherzi a parte: la società sta vivendo probabilmente il momento peggiore da quando nei lontanissimi anni Ottanta risalì nella massima serie. La responsabilità? Certamente da attribuire alla dirigenza, che ha operato delle scelte incomprensibili e per certi versi sorprendenti, il tutto in nome del marketing e del business…".
Si riferisce alla promozione di Florence Schelling al ruolo di general manager?
"Chiariamo subito una cosa: Schelling è una delle responsabili delle recenti scelte del club a livello tecnico e sportivo. La ritengo perciò inadatta alla posizione che occupa. Ma non perché, come dice qualcuno, è una donna e quindi non è abituata o pronta a certi ruoli prettamente maschili. No, ci mancherebbe: lei semplicemente non è altezza del suo compito. Non ha competenze e quindi non va bene. Può darsi che in futuro riesca a diventare un bravo direttore sportivo ma solo attraverso l’esperienza e le conoscenze che saprà costruirsi. In questo momento è in difficoltà. Mi domando: ma come ha potuto il Berna promuoverla in quel ruolo senza che lei avesse un curriculum solido alle spalle? Lüthi ha commesso un azzardo".
Tornando alla crisi…
"Il direttore generale Marc Lüthi ha perso il senso della realtà. È un grande business man e il Berna gli deve molto. Ma negli ultimi tempi il club ha compiuto delle scelte incomprensili soprattutto di mercato, un campo in cui è il direttore sportivo deve far valere e imporre le sue capacità. Il lavoro lasciato in eredità da Sven Leuenberger, partito nel 2017 per Zurigo, non è stato sfruttato al meglio dai suoi successori e l’arrivo di certi giocatori negli ultimi due anni conferma quanto sto dicendo. Uno su tutti Inti Pestoni, elemento di grande talento ma che, secondo me, non è adatto per questa squadra. È un “gentil garçon”, come dicono i romandi…Credo il ritorno ad Ambrì non potrà fargli che bene.
Ormai sembra sicuro…
"Direi proprio di sì. Manca l’ufficialità ma nel club della Capitale se ne parla come se fosse un dato acquisito. Sono convinto che Inti potrà dare molto alla sua ex squadra. Rispetto a quando partì dalla Leventina, si ritrova una società finalmente moderna, che progetta e sfrutta appieno le proprie peculiarità: identità e promozione dei giovani. E poi trova un ottimo tecnico, quale Luca Cereda. Preparato e dettaglista. Inti ad Ambrì sarà un valore aggiunto".
A Berna intanto potrebbe esserci l’ennesimo ribaltone alla guida della squadra.
"Nel 2020 ce ne sono stati ben quattro: Jalonen, Kossmann, Nachbaur e Kloger. E tutti con i risultati che conosciamo. Ora: se la società vuole uscire da questa grave crisi deve assolutamente trovare un coach. Kogler, ex tecnico austriaco della Under 20 del Berna, non ha certo l’esperienza e la personalità per restare in sella a lungo. Mi domando se un cambiamento avverrà in tempi brevi".
Si parlava di Chris Mc Sorley.
"L’ex tecnico del Servette verrebbe domani… Ha già parlato con il Berna ed è pronto a questa sfida. Ma credo che Marc Lüthi abbia paura a metterlo sotto contratto. Il canadese è uno abituato a comandare e non ama i compromessi. Con lui la squadra troverebbe grandi vantaggi e risalirebbe la china. Ne sono convinto. Ma la società tentenna: Lüthi ha il timore che Chris possa diventare il numero 1 assoluto della società. Vedremo”.