TENNIS
Chi ha detto che Federer deve smettere?
Tanti chiedono al grande campione di fermarsi dopo la sconfitta di Wimbledon
Pubblicato il 08.07.2021 19:38
di L.S.
Roger Federer ha perso nei quarti di finale di Wimbledon. E lo ha fatto male. È giusto dirlo. Nessuno lo nega.
Soprattutto nel terzo set, in cui ha subito un pesante 6-0, l’immagine fornita dall’ex numero 1 mondiale e forse giocatore più forte di tutti i tempi, è stata piuttosto triste.
Detto questo, le esortazioni lette il giorno dopo sui social e sui giornali, che invitano il giocatore a lasciare il tennis, non mi trovano d’accordo.
Anzi, c’è chi ha detto che Federer ha fatto almeno un paio di anni di troppo. Che avrebbe dovuto smettere prima della pandemia, che uno come lui non può subire certe sconfitte. Intaccare così la sua immagine di re del tennis è un insulto. E via dicendo.
Federer, è giusto ricordarlo, festeggerà tra un mese esatto (8 agosto) i 40 anni e sebbene non in condizioni fisiche brillanti, ha comunque raggiunto i quarti di finale nel torneo più importante del mondo. Impresa che non riesce tutti i giorni nemmeno ai tennisti più giovani e talentuosi.
Sarebbe importante capire quanto margine di crescita ha ancora Federer. Difficile dirlo, l’impressione, vista la partita di ieri, è che possa ancora migliorare tantissimo. I colpi ci sono, la classe è intatta, manca soltanto un po’ di quella freschezza determinante a questi livelli. E naturalmente la voglia di soffrire ancora. Ma questa è una cosa che sa soltanto lui.
Per arrivare almeno in semifinale, non dico per forza vincere (in questo momento Djokovic, Nadal e forse un paio di ragazzotti che picchiano forte e corrono come indemoniati sono difficilmente battibili), Roger ha ancora tutti i numeri.
Non vincerà più un grandissimo torneo? È possibile. Addirittura probabile.
Eppure le partite di Federer non saranno mai come le altre. Le guardi e sai che prima o poi ti regala qualche perla. A volte ti estranei dalla partita e ti ricordi di ciò che faceva qualche anno fa. Come dominava e divertiva. Come inventava tennis. È triste? No, è bello, anzi conforta sapere che anche lui è mortale. Un Dio del tennis sì, ma umano.
Pensare che sia immortale o relegarlo lontano dalle piste soltanto perché non vince più come prima è puro egoismo. Abbiamo più bisogno noi che vinca o ha più bisogno lui? La risposta mi sembra di conoscerla.
Se andrà avanti o meno lo deciderà serenamente nei prossimi giorni. Lo ha detto ieri alla fine del match.
La speranza è che vada avanti ancora, perché Federer non sarà mai un giocatore come gli altri. Anche nella sconfitta.
Quando non ci sarà più, allora sì che ci mancherà.