Tra nove giorni
si farà sul serio. A Cornaredo contro lo Zurigo il Lugano inizierà la sua
settima stagione consecutiva in Super League. Niente male, se pensiamo da dove
arrivava questa squadra prima dell’era Renzetti e il fallimento che lo aveva
costretto alla fusione con il Malcantone/Agno.
Ieri mattina, a
fine allenamento, Sabbatini, Custodio, Ziegler e Lovric sono rimasti una buona
mezz’ora a tirare punizioni.
Il capitano, con
il suo destro a girare, è riuscito qualche volta a superare la barriera e a
infilare il portiere.
Che sia di buon
auspicio per l’imminente stagione?
Sabbatini, che
nonostante fosse stato dato a lungo in partenza, continua ad essere uno dei leader della
squadra e inquadra così il momento dei bianconeri.
“Ho delle buone
sensazioni, perché nonostante qualche difficoltà iniziale, dovuta anche alla
situazione incerta relativa alla società, ora la squadra è tranquilla e sta lavorando
con la stessa intensità e determinazione di sempre”.
Ma come ha vissuto
il capitano, durante le sue vacanze in Sudamerica, il cambio di società che poi non è andato
in porto?
“Onestamente, da
ciò che percepivo da lontano e dopo aver visto il presidente Renzetti molto
sereno in alcune interviste, ero convinto che l’affare fosse ormai concluso.
Non pensavo che finisse così, ma adesso questo è un capitolo chiuso e dobbiamo
unicamente pensare alla prossima stagione”.
Una stagione che
parte con una rosa che però potrebbe nel prosieguo venir ancora sfoltita da
qualche partenza illustre.
“Lo sappiamo che
c’è questa possibilità, ovviamente se ne parla anche all’interno dello
spogliatoio, ma alla fine credo sia importante che qualcuno della vecchia guardia
possa restare e portare avanti la filosofia di questi ultimi anni. Un po’
come successe in passato, quando c’erano Rey, Russo, Basic e Urbano: pian piano
sono partiti tutti ma il ricambio è stato graduale. Questa cosa è importante
per i nuovi arrivati che possano così identificarsi con il nuovo ambiente e
capire come mai, in questi anni, siamo comunque riusciti a rimanere sempre ai
vertici”.
Tra i possibili
partenti c’era (o forse c’è ancora) proprio il capitano, cercato dal Lucerna di
Celestini.
“Ogni anno si
parla di un mio possibile trasferimento, ma io ho ancora un anno di contratto e
con la mia famiglia siamo felicissimi di poter rimanere a Lugano. Se fosse
possibile io sarei pure disposto a rinnovare, anche perché credo di poter
ancora dare molto sia dentro che fuori dal campo. La mia cessione era un
discorso valido soprattutto con la dirigenza brasiliana ma in questo momento non
ci penso. Se poi la società un giorno dirà che non servo più, allora dovrò
accettarlo per forza”.
Di Braga che
impressione ha il capitano?
“Per certi versi
sembra Zeman, nel senso che fa un po’ impressione avere un allenatore di questa
caratura, anche se a livello fisico è meno duro rispetto al boemo. Io che seguo
molto il calcio brasiliano conosco benissimo la carriera di Braga e onestamente
ero rimasto sorpreso quando si accostava il suo nome al Lugano. Anche un
attaccante come Demba Ba non mi aspettavo che potesse finire nella nostra squadra:
è un giocatore dal grande curriculum, un po’ come quando arrivarono Janko, Gerndt
o Ledesma. Così come Ziegler, arrivato la scorsa stagione. È la dimostrazione
che la società è cresciuta in questi anni e speriamo possa crescere ancora”.
Ma l’obiettivo qual è?
Renzetti ha fatto capire che non sarà una stagione facile.
“Io continuo a
pensare che nonostante tutto questa squadra possa ancora puntare in alto. Così
come ha detto il mister, dobbiamo provare a migliorare il risultato della
scorsa stagione. Non è impossibile”.
Chiudiamo con la
partita di domani sera, Lugano-Inter a Cornaredo.
“Bellissima
partita. Sappiamo che a loro mancheranno dei grandi campioni ma affrontare
squadre del genere aiuta il gruppo a maturare, è una di quelle partite che fanno
crescere. E ovviamente ce la godremo. Partite così non si giocano ogni giorno”.
(Nella foto Putzu, Sabbatini con Demba Ba)