HOCKEY
"Iniziò tutto con il sì di Ermotti..."
Lombardi spiega il finanziamento della nuova pista e parla dei suoi dieci anni ad Ambrì
Pubblicato il 19.07.2021 08:59
di Red.
Filippo Lombardi ce l’ha fatta.
L’11 settembre prossimo l’Ambrì inaugurerà la nuova pista. Dopo anni di dubbi, sacrifici e una battaglia che il presidente ha preso in mano da tempo e che alla fine è riuscito a vincere.
In una intervista a Watson.ch, Lombardi ripassa un po’ l’attualità leventinese, mettendo l’accento sul finanziamento della pista. Aspetto decisamente fondamentale per la costruzione dell’impianto e la sopravvivenza dell’Ambri.
“Ci manca ancora un milione e mezzo di IVA che non possiamo reclamare, ma ormai possiamo dire di avercela fatta. Devo dire grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato. Importantissimo è stato il sì iniziale di Ermotti di UBS, che ha capito che il loro finanziamento sarebbe stato di natura sociale, per tutta la Valle. Da quel momento è stato più facile convincere anche le altre banche”.
Il mosaico del finanziamento è piuttosto complesso.
“Circa il 38% sono prestiti bancari, il 35% sovvenzioni mentre il resto sono mecenati e investitori. Dodici invece le banche che hanno partecipato al finanziamento: UBS, Credit Suisse, CIC Bank, Banca dello Stato, sette banche locali della Raiffeisen e la banca WIR”.
Ricordando che la nuova pista potrà contenere 6775 persone, come il codice postale di Ambrì e che è costata circa 50 milioni, spiega come la nuova struttura finanzierà la società.
“Le entrate del pubblico (ticketing, merchandising, Hospitality e Catering faranno circa il 75% delle entrate, il resto arriverà da sponsor e televisione. Potremo inoltre vendere 1000 abbonamenti in più rispetto alla vecchia Valascia”.
A proposito della nuova pista, per il momento non si è ancora trovato uno sponsor che le dia il nome. Come confermato dal presidente, il valore del “naming” è attorno ai 600-800 mila franchi. Anche perché la posizione, molto visibile per chi passa in autostrada, non è certo un aspetto trascurabile.
Dal punto di vista sportivo, Lombardi è tornato a parlare della coppia Duca-Cereda, un duo che si integra perfettamente e che è stato importante anche dal punto di vista finanziario.
“Duca ha lavorato molto bene, ha sempre saputo che siamo la squadra con il budget più basso della categoria e ha agito di conseguenza. Anche chi non credeva che eravamo i più “poveri” adesso ha potuto constatare, attraverso le cifre dell’ufficio federale per lo sport (per il prestito covid) che è effettivamente così”.
Lombardi ha risposto un paio di volte con un laconico (“passiamo alla prossima domanda”), quando gli intervistatori gli hanno chiesto del suo fallimento alle votazioni federali di due anni fa e della sua situazione personale.
“Non mi sono mai permesso una Mercedes o una Ferrari, non sono uno che fa follie. La Maserati è l’auto ufficiale dell’HC Lugano, noi ci limitiamo a marche come Skoda o Volvo”.
Dopo aver ripassato la sua vita da giornalista, piuttosto nota qui in Ticino, da direttore del Giornale del Popolo a fondatore di Teleticino, Lombardi ha chiuso parlando di Vicky Mantegazza, presidente dei bianconeri.
“Si era un po’ arrabbiata, scrivendolo subito su Facebook, quando Ueli Maurer arrivò in Ticino per una visita ufficiale con la cravatta dell'Ambrì. Con suo papà Geo c’è sempre stata grande amicizia, già da ragazzi, poi ovviamente esiste una rivalità sportiva”.
Addirittura si disse ai tempi che Geo Mantegazza salvò, con una donazione, l’Ambrì dal fallimento.
“Non è vero, sono soltanto leggende. L’ho potuto appurare personalmente quando sono diventato presidente del club”.