CALCIO
PSG, il più ricco sono io
I parigini spendono, spendono, spendono
Pubblicato il 21.07.2021 07:43
di Angelo Lungo
Gli Europei sono già un ricordo. Il pallone non smette di rotolare. È tempo di ritiri estivi. È tempo di calcio mercato. La realtà ci riporta a un calcio alle prese con gravi problemi economici. Cartellini dei giocatori oltremodo cari, ingaggi ormai insostenibili. Qualsiasi azienda che avesse un simile costo del lavoro dovrebbe portare i libri in tribunale. Sono in difficoltà club come Real, Barcellona, Juve, l'Inter ha la necessità di dover cedere pezzi pregiati. La pandemia ha aggravato la situazione: da circa un anno e mezzo manca un flusso di cassa importante come gli incassi da stadio. La prossima stagione parte con molte incognite. I club inglesi soffrono relativamente: grazie agli introiti dei diritti televisivi.
Eppure per l'Europa si aggira uno spendaccione: il PSG.
I francesi sono magnanimi e si sono lanciati in una campagna acquisti ambiziosa, hanno messo sotto contratto: il portiere Donnarumma, stipendio di 12 milioni di euro e congrua commissione al suo agente; il centrocampista Wijnaldum, stipendio di 9 milioni di euro; il difensore Sergio Ramos, stipendio da 15 milioni di euro; il difensore Hakimi, stipendio di 8 milioni e pagamento di 70 milioni per il cartellino.
Ai tempi del golpe della Super Lega il proprietario del PSG Nasser Al-Khelafi ha giocato con perizia le sue carte. È rimasto in attesa e in disparte. Quando la rivolta è stata sedata, defenestrato il reprobo Andrea Agnelli, è diventato il presidente dell'ECA: l'organismo che rappresenta le società calcistiche europee.
La Super Lega è stata demolita sotto i colpi sferrati di chi voleva un calcio sostenibile: Davide che poteva sfidare Golia.
Le spese folli dei parigini hanno come obiettivo quello che da sogno si sta trasformando in un'ossessione: la conquista della Champions.
Il trofeo val bene questo sciupio, questi investimenti?
E l'Uefa? Qual è la sua posizione? Il Fair Play Finanziario è riposto nel limbo, si vocifera di un nuovo protocollo, Ma per il momento tutto tace: silenzio assordante.
Il calcio di alto livello costa: mettere delle regole è troppo complicato e non c'è una volontà politica di procedere in questa direzione.
E quindi avanti con la legge della giungla: quella che vede vincitore il più forte e che ha più mezzi a disposizione, per il calcio sostenibile non resta che aspettare e sperare.
Pazienza per i più deboli: possono formalmente partecipare.
La rosa del PSG conta ben 9 portieri, ha licenziato l'allenatore a metà stagione che poi ha vinto la Coppa.
Trattasi della nemesi?
Eupalla, la divinità che protegge e ispira il gioco del pallone, neologismo di Gianni Brera, che tutto vede, ogni tanto decide di intervenire? Forse, giusto per stabilire una parvenza di giustizia.