Gli Europei sono
già un ricordo. Il pallone non smette di rotolare. È tempo di ritiri estivi. È
tempo di calcio mercato. La realtà ci riporta a un calcio alle prese con gravi
problemi economici. Cartellini dei giocatori oltremodo cari, ingaggi ormai
insostenibili. Qualsiasi azienda che avesse un simile costo del lavoro dovrebbe
portare i libri in tribunale. Sono in difficoltà club come Real, Barcellona,
Juve, l'Inter ha la necessità di dover cedere pezzi pregiati. La pandemia ha
aggravato la situazione: da circa un anno e mezzo manca un flusso di cassa
importante come gli incassi da stadio. La prossima stagione parte con molte
incognite. I club inglesi soffrono relativamente: grazie agli introiti dei
diritti televisivi.
Eppure per l'Europa
si aggira uno spendaccione: il PSG.
I francesi sono
magnanimi e si sono lanciati in una campagna acquisti ambiziosa, hanno messo
sotto contratto: il portiere Donnarumma, stipendio di 12 milioni di euro e
congrua commissione al suo agente; il centrocampista Wijnaldum, stipendio di 9
milioni di euro; il difensore Sergio Ramos, stipendio da 15 milioni di euro; il
difensore Hakimi, stipendio di 8 milioni e pagamento di 70 milioni per il
cartellino.
Ai tempi del golpe
della Super Lega il proprietario del PSG Nasser Al-Khelafi ha giocato con
perizia le sue carte. È rimasto in attesa e in disparte. Quando la rivolta è
stata sedata, defenestrato il reprobo Andrea Agnelli, è diventato il presidente
dell'ECA: l'organismo che rappresenta le società calcistiche europee.
La Super Lega è
stata demolita sotto i colpi sferrati di chi voleva un calcio sostenibile:
Davide che poteva sfidare Golia.
Le spese folli dei
parigini hanno come obiettivo quello che da sogno si sta trasformando in
un'ossessione: la conquista della Champions.
Il trofeo val bene
questo sciupio, questi investimenti?
E l'Uefa? Qual è la
sua posizione? Il Fair Play Finanziario è riposto nel limbo, si vocifera di un
nuovo protocollo, Ma per il momento tutto tace: silenzio assordante.
Il calcio di alto
livello costa: mettere delle regole è troppo complicato e non c'è una volontà
politica di procedere in questa direzione.
E quindi avanti con
la legge della giungla: quella che vede vincitore il più forte e che ha più
mezzi a disposizione, per il calcio sostenibile non resta che aspettare e
sperare.
Pazienza per i più
deboli: possono formalmente partecipare.
La rosa del PSG
conta ben 9 portieri, ha licenziato l'allenatore a metà stagione che poi ha
vinto la Coppa.
Trattasi della
nemesi?
Eupalla, la
divinità che protegge e ispira il gioco del pallone, neologismo di Gianni
Brera, che tutto vede, ogni tanto decide di intervenire? Forse, giusto per
stabilire una parvenza di giustizia.