Tre giocatori con
il covid, uno ancora con i sintomi.
Non è iniziata
proprio nel migliore dei modi la stagione per il Kriens, formazione di
Challenge League allenata quest’anno da Davide Morandi.
Il primo
giocatore non si è sentito bene dieci giorni fa, poi un altro due giorni dopo e
il terzo al termine dell’amichevole di sabato scorso contro lo Zurigo.
In mezzo tamponi per tutti e quarantena per i contagiati.
La partita che si sarebbe dovuta giocare contro lo Sciaffusa rinviata a
mercoledì.
In mezzo a quest’apparente trambusto, Morandi non ha però perso la calma.
“Sappiamo che non è la situazione migliore per cominciare una stagione ma
da parte nostra abbiamo rispettato le direttive del medico cantonale e fatto
tutto ciò che potevamo a livello di prevenzione. Domattina alle 8 facciamo
ancora un test e poi speriamo di lasciarci questa storia alle spalle”.
Importante non smarrire la giusta serenità, vero?
“Sto vivendo questa mia nuova esperienza in modo molto più maturo e sereno rispetto a qualche anno fa,
so qual è il mio compito e cerchiamo tutti assieme di fare il massimo per
questa società”.
Mercoledì dovrete comunque scendere in campo, vero?
“Avendo 14 giocatori di movimento e due portieri, la Lega ti obbliga a
giocare la partita. Noi comunque saremo pronti e non accamperemo scuse”.
A Kriens, dove da tre anni c’è il nuovo stadio, la situazione è ottimale.
“Qui è tutto centralizzato: a 300 metri abbiamo il medico e la farmacia,
all’interno dello stadio troviamo lounge, ristorante, fitness center e pure la
crioterapia. Kriens è una società famigliare ma molto ben strutturata. L’obiettivo?
Salvarci e permettere ai giovani migliori di emergere”.
Non sarà una Challenge League facile.
“Credo che il livello sia più alto rispetto alla scorsa stagione. Non
essendoci più il Grasshopper, tutte le altre si sono rafforzate con la speranza
di poter ottenere la promozione. Il Thun è più forte di quando era in Super
League, il Vaduz non ha cambiato nulla, Aarau, Stade Losanna e Yverdon sono molto
ben attrezzate. Sarà veramente dura”.
L’addio da Bellinzona sembra essere stato smaltito piuttosto bene.
“La nuova dirigenza ha optato per un altro allenatore e ne aveva tutti i
diritti. Io sarò sempre grato al Bellinzona e ai suoi dirigenti, tra cui
ovviamente anche Pablo Bentancur, per avermi dato l’occasione di tornare ad
allenare un club prestigioso come quello granata. È grazie a quest’opportunità
che adesso sono potuto andare a Kriens”.
Del Lugano sa ovviamente tutto: da buon allenatore e da commentatore RSI, a Morandi non scappa nulla.
“Credo che i bianconeri abbiano due fortune. La prima è il presidente
Renzetti, disposto a sacrificarsi per fare felice la piazza. La seconda è che
allo staff della scorsa stagione è stata messa la ciliegina del nuovo
allenatore. Braga è un tecnico che ha un grande vissuto e un curriculum
invidiabile. Saprà sicuramente come muoversi anche in questo campionato”.
Da lui però ci si aspetta un altro tipo di gioco: più spettacolare rispetto
a quello di Jacobacci.
“Questa sarà la vera sfida che attende Braga. Da metà campo in su credo che
vedremo una squadra veloce che attuerà un buon pressing. Lo abbiamo già notato
nella partita contro l’Inter. Sarà però importante trovare il giusto equilibrio
tra la fase offensiva e quella difensiva. Sarà questo l’esame che attende il
nuovo allenatore”.