Adesso è tutta
una questione di fiducia. Di continuare a credere nel lavoro che si è svolto
finora, nel progetto tecnico pensato per la nuova stagione e nei giovani sui
quali si è puntato.
Si sapeva che l’arrivo
di Braga, uomo di esperienza e dal curriculum pesante, significava un salto in
avanti a livello di ambizione. Non tanto di risultati, quanto piuttosto di
gioco. Con i rischi che ogni cambiamento comporta.
Il nuovo Lugano
ha voglia di comandare la partita, di restare più alto in campo, di subire meno
la spinta degli avversari. L’atteggiamento “barricadero” della scorsa stagione,
che nonostante portasse spesso punti, incassava però grosse perplessità, dovrebbe
lasciare il posto a qualcosa di più costruttivo e innovativo.
Ne erano tutti entusiasti,
almeno fino alla partita di ieri.
E proprio ieri,
nonostante la sconfitta contro lo Zurigo, si sono visti bagliori di novità,
lapilli di intraprendenza e un coraggio sconosciuto a questa squadra.
Il Lugano ha
perso, ma non ha (ancora) disperso il capitale di fiducia che è giusto avere
nel nuovo corso capitanato da Braga.
Un paio di brutti
errori, soprattutto di posizione, poi accentuati dall’inesperienza di un
Hajrizi ancora un po’ acerbo e un pizzico di sfortuna frammista a imprecisione quando
c’era da concludere verso la porta avversaria. L’amaro cocktail della sconfitta
è (forse) tutto qui.
Senza fare
drammi, Braga avrà già capito cosa può e deve correggere per la sfida di Ginevra.
Si è parlato
tanto di Muci, che da solo là davanti ha dovuto reggere tutto il peso dell’attacco:
ebbene, il 18.enne non è affatto andato male. Una bella conclusione, un paio di
sponde interessanti e la caparbietà di chi ha una grande voglia di imporsi.
Ci è rimasto male
l’ex attaccante dell’Under 18 quando alla pausa è stato sostituito da Braga.
Belle le immagini (vedi foto) di lui e del mister che assieme attraversano il
campo a inizio ripresa. Il 69.enne tecnico brasiliano ha capito che il ragazzo
aveva bisogno di capire la sostituzione e di ammortizzare la delusione.
Di lui ci sarà
ancora tanto bisogno in futuro.
Braga e il Lugano
ripartono da una sconfitta, che all’inizio di un nuovo percorso non è per forza
di cose qualcosa di negativo.
A patto di saper
leggere tra le righe, non lasciarsi prendere dallo sconforto e apportare quelle
modifiche necessarie.
In attesa di
Maric, dei brasiliani e chissà, di ulteriori schiarite societarie.