CALCIO
"Leo può decidere se far vivere o morire il Lugano"
Il presidente Renzetti aspetta Novoselskyi per la cessione del club: il tempo stringe
Pubblicato il 01.08.2021 18:37
di Luca Sciarini
Angelo Renzetti l’ha vista davanti al televisore: una vittoria bella e importante quella del suo Lugano contro il Servette.
In questi giorni il presidente del Lugano ha molto da fare: da una parte il mercato sempre in fermento, dall’altro la trattativa in dirittura d’arrivo con un nuovo gruppo pronto a rilevare il club.
La carne al fuoco è tantissima, con le ultime rivelazioni riguardanti proprio la cessione della società.
“I prossimi saranno giorni decisivi per la vendita del club. Ho trovato un gruppo con cui vorrei finalmente finalizzare la trattativa e sto aspettando il ritorno dalla Bulgaria di Leonid Novoselskyi”.
Un nuovo gruppo che vorrebbe comprare il 100%, vero presidente?
“Sì, sono investitori seri, che hanno grande esperienza nel calcio e hanno messo sul tavolo tutte le garanzie che ho chiesto. Questa volta mi sento tranquillo. Ora tutto passa nella mani di Novoselskyi”.
In che senso?
“Nel senso che lui ha in mano le sorti del FC Lugano. O accetta le condizioni di questo gruppo o altrimenti il Lugano fallisce. Io non posso più andare avanti. L’ho già detto tante volte. A meno che non voglia comprarlo direttamente lui. Ma questa volta deve decidere: non possiamo più aspettare”.
Cosa pensa che deciderà Novoselskyi, che ricordiamo detiene sempre il 40% delle azioni?
“Onestamente non lo so ma mi auguro che faccia la scelta giusta. Lui purtroppo è ancora “innamorato” di Thiago, con cui si sente sempre, ma il Lugano non può più aspettare. O lo fa vivere o lo fa morire. Tocca a lui”.
Lo sta mettendo un po’ con le spalle al muro, no?
“Non direi, non è una qualcosa di improvvisato. Sono due anni che dico che voglio vendere il Lugano”.
La scorsa settimana ha detto a Ticinonews che lo avrebbe venduto anche gratis. È così?
“La mia era una sorta di provocazione ma in fondo è una verità. Loro mi hanno fatto un’offerta e io ho accettato. Qualunque sia la cifra, sarà sempre irrisoria rispetto a ciò che ci ho messo in questi anni. E non parlo solo a livello economico ma anche di salute e tutto il resto. Sono in pensione da due anni e vorrei godermela e tenermi stretto la salute che è la cosa più importante”.
C’è un termine per questa trattativa?
“Succederà qualcosa in settimana, in un senso o nell’altro. Vi terrò informati”.
Presidente, oggi intanto si può sorridere: il Lugano ha vinto.
“Non me l’aspettavo, a Ginevra non è mai facile, stiamo parlando di un avversario molto dotato. La nostra squadra però ha messo in campo tanto coraggio e alla fine ha vinto in maniera meritata. Sono contento per tutti, soprattutto per il nostro allenatore. Una persona sensibile che si merita questa soddisfazione”.
Non è stata una partita facile, soprattutto nel primo tempo. Poi il gran gol di Bottani…
“È vero, ma le partite non sono mai facili. Sono un po’ stufo, quando si vince, di sentire sminuire la forza degli avversari. Oggi abbiamo meritato nonostante loro nel primo tempo abbiano avuto un paio di buone occasioni. Mi piace la volontà che mette in campo questa squadra, la voglia di provare a cambiare qualcosa e di giocare un calcio più offensivo. Avessimo questo coraggio lo scorso anno forse ora saremmo in Europa…”.
Non è dunque un Lugano che deve temere la retrocessione, vero?
“Non lo so, le stagioni cambiano da un momento all’altro. In questo momento stiamo pensando a rinforzare la squadra. Oltre ai brasiliani che sono arrivati e che sicuramente ci saranno una mano, ci sarà l’acquisto di un uomo di fascia, un tipo alla Alioski, superiore a chi c'è adesso. E poi arriverà anche un centrocampista. Voglio mettere in mano alla nuova società una rosa con due giocatori per ogni ruolo”.
(foto Putzu)