Segnare è
bellissimo, per carità e anche nell’hockey vale ovviamente lo stesso concetto.
Ieri sera però
Lugano e Ambrì ci hanno dato la dimostrazione di quanto la difesa, meno affascinante per antonomasia, spesso
decida le partite.
Se per giocare in
attacco servono soprattutto l’estro, il talento e la freddezza, per la difesa servono
concentrazione e determinazione.
Ieri sera l’Ambrì
ha dimostrato di avere tra le proprie doti la capacità di soffrire, di difendere
tutti assieme, di essere una vera squadra. Giocare in 4 contro 3 nei
supplementari contro lo Zurigo è stato difficilissimo e la rete di Fora,
bellissima tra l’altro (qui nella foto Crinari), è stata la giusta ricompensa.
Come ha detto il
capitano a fine partita, “questa partita ci insegna tante cose, soprattutto che
con questo atteggiamento possiamo battere chiunque. Dobbiamo andare a casa e
pensare a questo”.
Non sono sembrate
le solite frasi fatte. La partita di ieri potrebbe aver segnato la svolta del
campionato dei leventinesi. Anche in una serata in cui il gioco offensivo
(leggasi power play) non ha funzionato.
Se sarà veramente
così lo capiremo sabato a Rapperswil, dove l’Ambrì non deve assolutamente fallire,
se vorrà dare un senso alle parole del suo uomo simbolo.
Discorso
totalmente inverso per il Lugano, sembrato svogliato e poco attento a Ginevra. Inutile
puntare il dito su qualche giocatore in particolare quando gli avversari con
due passaggi sono sempre davanti al tuo portiere (Schlegel poi sostituito da
Fadani).
È stato l’atteggiamento a far cilecca, in una squadra che quando tutto
gira per il meglio riesce anche a dare spettacolo ma che ogni tanto sembra
incapace di soffrire per portare a casa le partite.
Sarà forse colpa
del lungo viaggio? Può darsi. L’hockey svizzero purtroppo ci ha insegnato che
le squadre si sobbarcano lunghissime trasferte e poi scendono in pista senza
farsi troppi problemi. Le squadre di calcio invece, è bene ricordarlo, partono
sempre il giorno prima per la trasferta. Sembra un dettaglio ma non lo è.
I bianconeri
avranno l’occasione di riscattarsi stasera, dove dopo una comoda notte in albergo non avranno più scuse, affrontando ancora lo stesso avversario.
Perlomeno
stavolta chi ha studiato il calendario ha fatto qualcosa di buono. Non come
successe dieci giorni fa, quando dopo la trasferta di Davos, la squadra tornò a
casa col bus per poi ripartire il giorno dopo per Rapperswil (dove poi i
bianconeri giocarono male e persero). Vediamo se il vitto e l’alloggio sul
posto saranno d’aiuto a una squadra ieri sera troppo brutta per essere vera.